Outsiders’ Inn sul fintech evolution, un incontro tra startup e outsiders

Articolo di Dealflower

Un luogo di incontro tra startup e outsiders per avere nuovi approcci e puntare a sfide più grandi. Questo l’obiettivo di Outsiders’ Inn, una serie di appuntamenti organizzati da La Carica delle 101, iniziativa non-profit fondata da Giovannella Condò. Il quinto incontro, di cui Dealflower è media partner, si è concentrato su fintech evolution, grazie anche alla collaborazione di Fintech district, una comunità di aziende con l’obiettivo comune di trovare un’ecosistema in cui potersi sviluppare, crescere e affermare.

Spingere le startup a vedere se stesse e il proprio mercato con occhi nuovi, questo l’obiettivo degli appuntamenti Outsiders’ Inn. L’aiuto esterno, infatti, permette alle giovani realtà di avere nuove idee e diverse prospettive che difficilmente possono essere ottenute da advisor, mentor o investitori. Un modo quindi per far crescere l’idea imprenditoriale delle startup fornendo stimoli esterni al loro ecosistema di riferimento.

Ambassador del quinto incontro, Sanja Kon, ceo di Utrust, ha portato l’esempio della sua azienda, sottolineando i punti fondamentali su cui si devono concentrare le startup. Come concentrarsi su customer discovery e validation prima di lanciare un prodotto. “Quasi una startup su due fallirà perché non soddisfa un bisogno di mercato”, ha aggiunto Kon. Necessario quindi porsi delle domande fondamentali: da “a quale tipologia di persona e di consumatore ci si rivolge” e “dove posso raggiungere queste persone” a “quanto sono disposte a pagare per questo servizio”.

Importante, ha spiegato Kon, avere poi una chiara visione dei costi dell’azienda, anche per fare fundraicing dopo. “Panificarlo in tempo ti permette di non rimanere senza fondi dopo”, ha aggiunto la ceo di Utrust. Quindi tra i consigli dati alle giovani realtà, c’è quello di investire in un bravo Cfo, creare una cultura aziendale partendo “da noi stessi” e una cultura focalizzata sull’intelligenza emotiva: “Dove le persone non hanno paura di commettere errori e di essere giudicati, ma da questi imparano e riescono a parlare di cosa è andato storto – ha spiegato la ceo di Utrust – L’intelligenza emotiva è anche saper mettere da parte l’ego”.


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